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1) Dizion. 5° Ed. .
ALZARE
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ALZARE.
Definiz: Att. Levare o Sollevare checchessia da basso, e mandarlo e porlo in alto.
Provenz. e catal. alsar alsar, spagn. alzar, dal lat. altus. −
Esempio: Dant. Inf. 25: Al fine delle sue parole il ladro Le mani alzò.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 113: Tentò più volte e col capo e colle spalle se alzar potesse il coperchio.
Esempio: Bern. Orl. 40, 34: La coda alzava nel fuggire spesso.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 228: E con ambe le mani alza un'accetta.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 69: E la man nuda e fredda alzando verso Il cavaliero, invece di parole, Gli dà pegno di pace.
Esempio: Ross. B. Appar. Med. 72: Con la sinistra alzava una tazza.
Definiz: § I. E figuratam. −
Esempio: Petr. Rim. 2, 116: Salito in qualche fama Solo per me, che 'l suo intelletto alzai, Ov'alzato per sè non fôra mai.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 14: Inchino e riverente Alzò il pensier sovra ogni ciel sublime.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 78: Perchè dal vino e da lussuria oppressi, Non alzasser la mente a belle imprese.
Definiz: § II. E pur figuratam. per Esaltare, Celebrare altamente. −
Esempio: Petr. Rim. 1, 32: E fui l'uccel che più per l'aere poggia, Alzando lei che ne' miei detti onoro.
Definiz: § III. E per Far crescere di grado, di potere, di gloria, Nobilitare, detto così di persona come di cosa. −
Esempio: Varch. Lez. accad. 2, 85: Cercarò ben sempre.... con tutte le forzo mie, benchè poche e debolissime, non meno di alzarla [la lingua] che d'arricchirla.
Esempio: Dav. Tac. 1, 181: Egli è un pezzo che tu uscisti di cavaliere, e che mio padre non alzò mai uno tanto.
Definiz: § IV. Per Sollevare, Volgere insù, detto specialmente del volto e degli occhi. −
Esempio: Dant. Purg. 4: Gli occhi pria dirizzai a' bassi liti, Poscia gli alzai al sole.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 30: Alza Sofronia il viso, e umanamente Con occhi di pietade in lui rimira.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 21: Non fia sì temerario uom che presuma Alzar gli occhi a guardarvi.
Definiz: § V. Detto delle vesti, vale Tirarle su. −
Esempio: Bocc. Decam. 5, 232: Alzatevi i panni, monna Lapa.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 62: Alzandosi i gheroni della gonnella,.... non dopo molto gli empiè.
Definiz: § VI. Riferito alla voce alzare la voce, vale Mandar fuori la voce, Profferir le parole, in tuono alto o più alto. −
Esempio: Cas. Pros. 2, 62: Non istà bene alzar la voce a guisa di banditore; nè anco si dee favellare sì piano, che chi ascolta non oda.
Esempio: Varch. Ercol. 371: Ciascuno piè ha necessariamente.... elevazione, la quale è quando s'alza con la voce la sillaba; e posizione, la quale è quando la sillaba s'abbassa.
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 4: Senti com'ella va la voce alzando! E' se ne intende almen qualche parola.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 536: Paiono alquanto i comuni istrioni scordare, perchè alzano la voce nell'ultimo, acciocchè ella si senta.
Definiz: § VII. Per Levare in piedi, Far sorgere, detto di persona caduta in terra, giacente in letto, seduta o simili. −
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Guardano: è preso, alzato, rialzato; Quei fermo: Maso, sei morto? È gelato.
Definiz: § VIII. Detto di un edifizio o di un'opera d'arte qualunque, vale Render più alto, Rialzare. −
Esempio: Vill. G. 675: Per lo alzamento fatto del letto d'Arno, per la mala provvedenza del Comune di lasciare alzare le pescaie a coloro che avevano le mulina in Arno, la città fu più allagata.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 378: Erano necessitati per tutto il campo o d'alzare il terreno per ripararsi, o alloggiar nelle fosse.
Esempio: Ricc. S. Cater. Lett. 206: Detto Lorenzo fa oggi forza voler alzare detta sua casa: di che siamo a' capitani di parte.
Esempio: Dav. Lett. 545: Non ostante.... che l'uso di Firenze praticato sia, che chi ha finestra sopra tetto, o corte del vicino, la debba turare quando il vicino vuole alzare (qui assolutam.).
Definiz: § IX. Vale altresì Costruire, Edificare. −
Esempio: Tass. Gerus. 11, 64: E mescolati alle ruine alzaro, Invece del caduto, altro riparo.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 3: Babel, che temerario alzò la torre, Profondissimo ardì di fare un pozzo.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 93: Non esser possibile alzare un edifizio di quel sesto e di quella grandezza senza armarlo in più luoghi.
Esempio: E Baldin. Decenn. 1, 47: Erasi appunto in quella città finita di alzare la bella fabbrica del Camposanto.
Definiz: § X. Riferito al prezzo delle cose che si vendono, o in qualunque modo contrattansi, vale Accrescere, Aumentare. −
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 262: Nè fusse in potere di poche buone borse con le loro endiche alzare i prezzi a loro piacere, ed ingrassarsi del sangue dei poveri.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 159: Se si rivollero i quadri da esso fatti, bisognò che alzassero il prezzo.
Definiz: § XI. Quindi Alzar checchessia, detto sempre di cose vendibili o permutabili, vale Crescerne il valore. −
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 19: Il denario per le guerre fu alzato da dieci assi a sedici, e pure i soldati toccavano i soliti dieci assi per un denario il giorno.
Definiz: § XII. Nel giuoco delle carte, Alzar le carte, o anche semplicemente Alzare, vale Dividere il mazzo delle carte in due, sovrapponendo poi la parte ch'era di sotto. −
Esempio: Cant. Carn. 6: Noi abbiam carte a fare alla bassetta, E convien che l'un alzi e l'altro metta.
Definiz: §. XIII. Alzare è anche usato figuratam. per Rubare; ma è modo basso. −
Esempio: Sassett. Lett. 55: Lascerò di dirvi adesso il romore che si è fatto dei presenti mandati attorno, di tartufi e fiasche di vino, delle quali ce ne fu pure alzata una da uno di quegli Aretini tanto amici nostri.
Definiz: § XIV. Alzare, dicesi nei Caffè per Levare, Portar via il servito, quand'uno ha preso la bevanda, e pagatone il prezzo.
Definiz: § XV. Alzare. Neutr. Esser alto, Aver d'altezza, Misurare in altezza. −
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 134: Sopra un legno grosso un braccio, e lungo quanto la larghezza della sala, ne commesse un altro di due pezzi; di maniera che colla grossezza sua alzava due terzi di braccio.
Esempio: Soder. Coltiv. 80: Procurando che la paglia, che alzi quattro dita, sia sparsa sopra tavole secche.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 25: La cui altezza dalla cima del piedistallo.... fino a quella della sua cornice, alzava 72 palmi.
Definiz: § XVI. Per Farsi alto, Divenire alto. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 39: Non si fè mai di bestie tanto strazio, Tanto che 'l sangue alle cinghie quivi alza.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 110: Nel mille trecento trenta tre alzarono per un diluvio l'acque d'Arno.... in Firenze più che dodici braccia.
Esempio: Cellin. Vit. 419: Venne quella gran piena d'acqua d'Arno, la quale alzò in bottega mia più d'un braccio e mezzo.
Esempio: Grazz. Pros. 2: Cominciò per sorte a mettere una neve sì folta, che in poco d'ora alzò per tutto un buon sommesso.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 2, 1: Mirò tranquillo il mare, Ed eccol procelloso al cielo alzare Fra lampi e fra baleni.
Definiz: § XVII. E per Andare, Levarsi in alto. −
Esempio: Dav. Colt. 528: Custodiscila [la ragnaia], e mantiella alta e fonda, perchè gli uccelli.... di vetta in vetta non se ne vadano con andari coperti, perchè non alzino, ma striscino e insacchino nella ragna.
Esempio: Soldan. Sat. 16: Qual grifagno falcon gira veloce Sopra la macchia, acciocchè, il tordo alzando, Mostri quant'è negli artigli feroce.
Definiz: § XVIII. Detto degli astri o del sole, vale Sorgere sull'orizzonte. −
Esempio: Bemb. Rim. 39: E 'l sol là oltre ond'alza, inchini e smonti.
Definiz: § XIX. Detto delle piante, vale Crescere in altezza. −
Esempio: Magal. Relaz. 80: La trefulim [sorta di palma] alza più di tutte.
Definiz: § XX. Detto di cose vendibili o permutabili, vale figuratam. Crescer di prezzo o di valore. −
Esempio: Sassett. Lett. 360: Non hanno prezzo fermo [le monete], ma ora alzano, ora abbassano.
Definiz: § XXI. E detto del prezzo di checchessia, vale Aumentare. −
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 376: Il quale [prezzo del grano] quanto più alzò, chè si condusse infino a lire otto lo staio, tanto più fece abbondanza per tutto.
Definiz: § XXII. Alzare, riferito alle palle da biliardo, vale, in detto giuoco, Distare dalla mattonella.
Definiz: § XXIII. Neutr. pass. alzarsi Levarsi in alto. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 49: Come suol far la peregrina grue, Che corre prima, e poi vediamo alzarse A la terra vicina un braccio o due.
Esempio: Segner. Mann. marz. 5, 4: Il fumo solo, che s'alza continuamente da sì gran fuoco, basterà a generare un'eterna notte.
Definiz: § XXIV. E figuratam. −
Esempio: Tass. Gerus. 7, 79: Le preghiere Mosse dalla speranza in Dio secura S'alzar, volando alle celesti spere.
Definiz: § XXV. E pur figuratam. per Crescere di dignità, di potere, Nobilitarsi. −
Esempio: Dav. Tac. 1, 181: Agusto ebbe concetto di dar sua figliuola a cavaliere, è vero; perch'ei pensava a ogni cosa: e vedendo quanto chi la togliesse s'alzasse, ragionò di Proculeio, e d'altri quieti, e non curanti di stato.
Definiz: § XXVI. Alzarsi, detto degli astri o del sole, vale Sorgere, Elevarsi sull'orizzonte. −
Esempio: Bocc. Decam. 6, 26: Già più alzandosi il sole, e cominciandosi a riscaldare, a tutti parve di dover verso casa tornare.
Definiz: § XXVII. Detto del vento, vale Cominciare a tirare.
Definiz: § XXVIII. Detto degli edifizj, vale Ergersi, Inalzarsi dal suolo. −
Esempio: Bard. Grand. Rom. 71: Rispose [Apollodoro] che il tempio voleva essere più alto, e più capace e concavo, acciò con più bella prospettiva nella via sacra s'alzasse.
Definiz: § XXIX. Per Divenire, Farsi alto. −
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 40: Nè si vedesse invano muover foglia, Nè l'onda alzarse.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 40: Già parea più bassa farsi L'isola prima, e la seconda alzarsi.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 147: Nel plenilunio i flussi e reflussi son grandi, perchè l'acqua si alzi molto sopra il comune.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 151: La neve in questa notte passata.... si è alzata un buon palmo.
Definiz: § XXX. Detto delle piante, vale Crescere in altezza. −
Esempio: Soder. Cult. Ort. 163: La lentaggine è una pianta che s'alza da terra quanto il levistico, o poco più.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 10: Perchè elle [le piante] s'alzano e fannosi grandi, l'anima loro chiamasi vegetativa.
Definiz: § XXXI. Per Esser alto, Aver di altezza. −
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 25: Sopra il piedistallo posavano leggiadramente le colonne e i pilastri, e tutto insieme.... si alzava in palmi 46 e mezzo.
Definiz: § XXXII. Alzarsi, e Alzarsi su, riferito a chi segga, stia in ginocchio o disteso, o sia in letto, vale Rizzarsi in piede, Sorgere, Levarsi. −
Esempio: Car. Eneid. 10, 1353: E così detto, alzossi Su la ferita coscia.
Esempio: Dat. Lepid. 92: Stette accorto un mariuolo, e quando s'alzò, levò via il guanto.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 242: Non si levano [i peccatori] da' pericoli di ricadere, onde, come infermi che non si alzano dalle piume, appena svegliati si raddormentano.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 243: Eh, se non volete che il sonno vi riassalga, alzatevi su: fuggite i passatempi, fuggite l'ozio, fuggite i divertimenti (qui figuratam.).
Esempio: Mont. Iliad. 15, 101: Alzârsi i Numi Tutti al vederla, e con ambrosie tazze L'accolsero festosi.
Definiz: § XXXIII. Alzarsi, trovasi usato assolutam. per Alzare a sè i panni, le vesti. −
Esempio: Giamb. Oros. 56: E a coloro che dubitavano, alzandosi, e il corpo mostrando loro, addomandavano se nel ventre delle loro madri o mogli attentavano di fuggire.
Esempio: Vill. G. 2, 116: Tegghiaio Aldobrandi, veggendo lo Spedito, che nel consiglio gli avea detta villania e che si cercasse le brache, s'alzò, e trassesi de' caviglioni cinquecento fiorini d'oro ch'avea.
Definiz: § XXXIV. Alzare a cielo, o al cielo, o alle stelle, alcuna persona o cosa, vale Lodarla altamente. −
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 193: Lodare la persona in sua presenza, ammirare ed alzare al cielo le sue buone qualità ec.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. IV, 1, 58: Chi dunque al ciel non t'alza (parla d'un certo vino) ha mille torti.
Esempio: Dav. Tac. 1, 341: Poscia vi fu chiamato il popol romano, che lo alzava al cielo.
Definiz: § XXXV. Alzar la bandiera, lo stendardo, o simili, è figura tolta dagli eserciti, e vale Iniziare qualche grande impresa o novità, Farsene capo. −
Esempio: Dav. Tac. 1, 54: E divenuto potente appresso uno, odioso a tutti, lo stendardo alzò a coloro, che seguitando ec.
Definiz: § XXXVI. Alzare il capo, parlandosi di estinti, vale Risorgere.
Definiz: § XXXVII. Alzar il ciglio, o le ciglia, vale Mostrare il viso, Farsi vivo; ma non usasi che colla negativa, e dicesi di chi ha timore o vergogna. −
Esempio: Vill. M. 4, 298: Ed essendo messer Niccola appresso del re, niuno de' baroni osava alzare il ciglio.
Definiz: § XXXVIII. Alzar le ciglia contro di alcuno, vale Rivoltarglisi superbamente. −
Esempio: Dant. Inf. 34: S'ei fu sì bel com'egli è ora brutto, E contra il suo Fattore alzò le ciglia, Ben dee da lui procedere ogni lutto.
Definiz: § XXXIX. Alzarsi contro ad alcuno, vale Contrastargli, Opporglisi. −
Esempio: Bart. D. Op. mor. 24, 2, 94: Lieve cosa gli sarà [a Dio] prendere a buttar nel fuoco dell'inferno l'uomo,.... che la fa seco da Lucifero, e gli si alza contro, e ardisce di muovergli guerra.
Definiz: § XL. Alzar le corna o la cresta, vale Venire in superbia, Montare in orgoglio. −
Esempio: Petr. Rim. 2, 274: Fondata in casta ed umil povertate, Contra tuoi fondatori alzi le corna.
Esempio: Cecch. Esalt. 2, 2: Questi tamburetti Per la città fan che gli spadaccini Alzan tutti la cresta.
Esempio: Varch. Suoc. 3, 5: Io dirò il vero; poichè voi avete avuto questo poco di roba più, voi avete alzato la cresta, e fate molto del grande.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 44: E non alzassero le corna contra la città, donna e signora sempre, con loro grave danno.
Esempio: Menz. Sat. 89: Che tracotanza e che superbia è questa, Con un parlar spropositato e matto, Con Pindaro volere alzar la cresta?
Definiz: § XLI. Alzare il dito, vale Promettere solennemente, Giurare. Modo poco usato. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 228: Di' su, che i' te lo prometto. P. Dite: Alla fede. B. Alla fede. P. Alzate il dito. B. Ecco.
Definiz: § XLII. Alzar la fede, Modo anche questo poco usato, vale lo stesso del § precedente. Venne dall'uso de' nostri antichi di portare nel dito indice un anello, chiamato fede. −
Esempio: Cellin. Vit. 441: A queste mie parole il duca alzò la fede e disse: fa' conto di averle sepolte in una cassettina di diamanti.
Esempio: Ambr. Bern. 1, 2: Come in ogni altra cosa segretissimo Vi son, così prometto in questo d'essere: Non dubitate. A. Alza la fede. G. Eccola.
Definiz: § XLIII. Alzare il fianco, vale Mangiar lautamente, Distendere bene la pelle; ma è modo basso. −
Esempio: Firenz. Comm. 1, 418: Io ho per un tratto alzato il fianco da re.
Esempio: Grazz. Pros. 344: E fra molte contò due cose avervi trovate eccellentissime per alzare divinamente il fianco.
Definiz: § XLIV. Alzare il gomito, nel linguaggio familiare, vale Bere soverchiamente. −
Esempio: Fag. Rim. 5, 74: Persuade a ciascun digiuno e gemito, Ed egli pappa ed alza allegro il gomito.
Esempio: Lam. Dial. 57: Ma siccome era dopo cena, ed aveva egli bene alzato il gomito,.... si messe a russare solennemente.
Definiz: § XLV. Alzar la mano, vale talvolta Largheggiare, Trascorrere oltre misura in far checchessia; lo stesso che Allargar la mano. −
Esempio: Red. Lett. 2, 208: Si avverta però di non alzar molto la mano con la gommagutte, perchè in gran dose può produrre degli sconcerti.
Definiz: § XLVI. Alzar le mani ed anco la mano, vale Battere, Percuotere, Venire alle mani. −
Esempio: Allor. Cap. 392: Dispiacemi veder gli uomini strani, Che non sanno uno scherzo sofferire, E per ogni cosuzza alzan le mani.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 85: E quasi disputando, alzar la mano Quei di Cortona e di Montepulciano.
Definiz: § XLVII. Alzar le mani al cielo; atto di Pregare o Ringraziare Iddio. −
Esempio: Bocc. Decam. 6, 104: Senza mutar colore, alzato il viso e le mani al cielo, disse ec.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 28: Allora ci dilettano i benefizj, e ne alziamo le mani al cielo, quando chi gli dà, gli dà con discorso e a chi li merita.
Definiz: § XLVIII. Alzar i mazzi, vale Alzar la voce, Strepitare, Dare in escandescenze. La similitudine fu tolta dagli stampatori, che alzando i mazzi e battendoli sulla forma, facevano strepito. −
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 12, 99: Così sento Ghirone alza co' suoi I mazzi, e grida vendetta vendetta.
Esempio: Fag. Comm. 2, 236: Lena, tu mi vuo' fare alzare i mazzi.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 74: Ma qui non posso non ridere in ricordarmi di quando.... alzaste i mazzi, dicendo ec.
Definiz: § IL. Trovasi usato anco per Rubare, Portar via. Modo basso. −
Esempio: Ambr. Furt. 4, 6: Io, mentre che egli badava a civettare altrove, con altra chiave contraffatta ho alzato e' mazzi, e voglio vendere questi drappi.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 5, 5: Di cappa in cappa traghettava 'l furto, Non senza ristio che un più fin ribaldo, A tor lui di peccato, alzasse i mazzi.
Definiz: § L. Alzar le risa, vale Ridere con istrepito. −
Esempio: Firenz. Pros. 2, 125: La quale, un'altra volta alzando le risa, disse ec.
Definiz: § LI. Alzar le vele, vale Mettere, Spiegare le vele, e figuratamente Partire, Mettersi in viaggio. −
Esempio: Dant. Purg. 1: Per correr miglior acqua alza le vele Omai la navicella del mio ingegno.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 27: Fa' di chiarirti, e poi alza le vele, Se mi truovi incolpata.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 141: Al vento di maestro alzò la nave Le vele a l'orza, ed allargossi in alto.
Definiz: § LII. Alzar la voce, vale Gridar forte, in tuono concitato. −
Esempio: Cellin. Vit. 135: Allora subito io alzai la voce, e dissi ec.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 60: Vie più feroce Divenendo il Circasso alza la voce.
Esempio: Dav. Tac. 1, 330: Alzano la voce, niuno mortale nè in armi nè in fede avanzare i Germani.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 50: Non dubitò la sfacciata [donna] d'alzar pubblicamente la voce e chiamarlo ipocrito.
Definiz: § LIII. Quindi Alzare la voce contro qualcuno, vale Riprenderlo, Rimproverarlo con forza. −
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 98: Perchè nè alzarono essi [i prelati] contro di loro la voce,.... nè si curarono che altri mai l'alzasse per essi.
Definiz: § LIV. Non potere alzar la voce, dicesi di Chi non ha autorità o coraggio d'interloquire in qualche discussione o argomento.